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I cinque punti dello Yoga di Swämi Vishnudevananda

Pubblicato: 11/17/2023

I cinque punti dello Yoga di Swämi Vishnudevananda

Lo yogi vede la vita come un triangolo, dove il corpo fisico sperimenta la nascita, la crescita, il cambiamento, il decadimento e la morte. 

Normalmente da 0 a 35 anni i processi anabolici (crescita cellulare) sono maggiori dei processi catabolici (degenerazione e invecchiamento della cellula). Dai 35 anni in poi funziona il contrario: aumentano i processi catabolici e diminuiscono quelli anabolici. Lo Yoga è una disciplina che può trasformare il processo catabolico: grazie alla pratica costante e quotidiana, lo yogi non va incontro all’invecchiamento cellulare così rapidamente come le altre persone non praticanti. La meditazione, le respirazioni, le asana mantengono le persone in ottimo stato di salute non solo fisica, ma anche mentale!

Per questo motivo, gli antichi saggi hanno sviluppato una guida per poter mantenere un corpo sano, giovane e una mente felice e serena. Osservando con costanza e determinazione i seguenti 5 punti, potrete godere anche voi dei benefici citati sopra: 

  1. Esercizio fisico adeguato: asana
  2. Respirazione adeguata: prânayama
  3. Rilassamento adeguato: savâsana
  4. Alimentazione corretta: vegetariana
  5. Pensiero positivo e meditazione: vedanta e dhyana

Vediamoli in dettaglio.

Esercizio fisico

Gli indiani ci insegnano che una schiena flessibile è il segreto per l’eterna giovinezza o l’elisir di lunga vita. Attraverso le posizioni dello Yoga, avviene una lubrificazione delle articolazioni, dei muscoli, dei legamenti, dei tendini, aumentando la circolazione sanguigna e la flessibilità stessa.

Oggi esistono numerosi sport e attività per fare movimento: la maggior parte porta a sviluppare la muscolatura attraverso movimenti meccanici ed esercizi aggressivi. Poiché lo Yoga considera il corpo un veicolo per l’anima nel suo viaggio verso la perfezione, le asana sono concepite non solo per sviluppare il corpo, ma anche per aumentare le facoltà mentali e le capacità spirituali. La differenza fondamentale tra l’esercizio Yoga e il normale esercizio fisico è che la cultura fisica enfatizza il movimento violento dei muscoli, mentre gli esercizi Yoga evitano tali movimenti improvvisi perché producono una grande quantità di acido lattico nelle fibre muscolari. L’effetto di questo acido e lo sforzo che produce sono neutralizzati dall’inalazione di ossigeno (respirazione profonda). Lo sviluppo muscolare non è sempre sinonimo di un corpo sano, come comunemente si crede. La salute è uno stato in cui tutti gli organi funzionano perfettamente sotto il controllo intelligente della mente.

Respirazione

La respirazione aiuta il corpo a connettersi alla sua batteria, il plesso solare, dove è immagazzinato un enorme potenziale energetico. Attraverso le tecniche di respirazione Yoga (pranayama), questa energia viene rilasciata in tutto il corpo per il ringiovanimento fisico e mentale.

Rilassamento

Quando il corpo e la mente sono continuamente sovraccarichi, l’efficienza naturale diminuisce. La società moderna, il cibo, il lavoro e l’eccesso di attività fisica portano a vivere la vita troppo velocemente, e così diventa difficile rilassarsi e trovare il tempo per il “dolce far niente”. Anche quando ci si cerca di rilassare, diventa difficile per l’eccesso di tensione nervosa mentale e fisica. Quindi dobbiamo iniziare a ridurre il dispendio di energia e fare una buona economia pranica. Ricordiamo che nel corso di una giornata il nostro corpo produce di solito tutte le sostanze e l’energia necessarie per il giorno successivo. Ma spesso accade che, a causa di un intenso stato d’animo di rabbia, di irritazione, tristezza o malumore, consumiamo tutte queste sostanze ed energie nel giro di pochi minuti. Il processo di repressione di emozioni violente diventa spesso un’abitudine regolare. Il risultato è disastroso, non solo per il corpo ma anche per la mente. Durante il rilassamento completo, invece, si consuma pochissima o nessuna energia pranica. Una piccola parte continua a circolare per mantenere il corpo in condizioni normali, mentre il resto viene immagazzinato e conservato. Per raggiungere il rilassamento perfetto, gli yogi utilizzano tre metodi: il rilassamento fisico, il rilassamento mentale e quello più difficile da raggiungere, il rilassamento spirituale.

Rilassamento fisico

Sappiamo che ogni azione è il risultato di un pensiero. I pensieri si traducono in azioni: il corpo reagisce al pensiero. Così come la mente può inviare ai muscoli il messaggio di contrarsi, può inviare ai muscoli il messaggio di rilassarsi. Il rilassamento fisico parte dalle dita dei piedi e sale verso l’alto. L’autosuggestione passa attraverso i muscoli fino a raggiungere gli occhi e le orecchie. Poi, lentamente, i messaggi vengono inviati ai reni, al fegato e agli altri organi interni. La posizione di rilassamento è nota come savasana, la posizione del cadavere.

Rilassamento mentale

Quando si avverte tensione mentale, si consiglia di respirare lentamente e ritmicamente per alcuni minuti. Ben presto la mente si calma e si può provare una sorta di sensazione di galleggiamento.

Rilassamento spirituale

Per quanto si cerchi di rilassare la mente, le tensioni e le preoccupazioni non scompariranno completamente finché non ci si rilassa spiritualmente. Quando una persona è identificata con il suo corpo e la sua mente, avrà preoccupazioni, sofferenze, ansia, paura e rabbia. Queste emozioni producono molta tensione. Gli yogi sanno che, a meno che una persona non riesca a ritirarsi dall’idea di corpo/mente e a separarsi dalla coscienza dell’ego, non riuscirà a raggiungere un rilassamento completo. Lo yogi si identifica con il Sé onnipresente, onnipotente, pacifico e beato, o pura Coscienza interiore. Questa capacità deriva dalla consapevolezza che la fonte di ogni potere, pace e forza è nel Sé, non nel corpo. Ci sintonizziamo con questo affermando la vera natura che è “Io sono quella pura Coscienza o Sé”. Questa identificazione con il Sé completa il processo di rilassamento.

Alimentazione corretta

La dieta yogica è latto-vegetariana e consiste in alimenti puri, semplici e naturali, facilmente digeribili e salutari. Pasti semplici che favoriscono la digestione e l’assimilazione degli alimenti.

Il fabbisogno nutrizionale è suddiviso in cinque categorie: proteine, carboidrati, vitamine e minerali, grassi e fibre. Per bilanciare la nostra dieta dovremmo avere qualche conoscenza nutrizionale. Consumando alimenti naturali, coltivati su terreni fertili (preferibilmente biologici, privi di sostanze chimiche e pesticidi e non geneticamente modificati) possiamo assicurarci un migliore apporto di questi bisogni nutrizionali.

L’eccessiva lavorazione, raffinazione e cottura degli alimenti distrugge molte delle loro proprietà. In natura esiste un ciclo chiamato “ciclo alimentare”. Il sole è la fonte di energia per tutta la vita sul nostro pianeta; nutre le piante (la parte superiore della catena alimentare) che vengono mangiate dagli animali (erbivori o vegetariani), che a loro volta vengono mangiati da altri animali (carnivori).

Gli alimenti all’apice della catena alimentare hanno le proprietà più favorevoli alla vita, poiché ricevono l’energia direttamente dal sole. 

L’apporto dietetico di carne animale è considerato una fonte secondaria di nutrienti. Tutti gli alimenti naturali (frutta, verdura, semi, noci e cereali) contengono gli stessi nutrienti essenziali in quantità e proporzioni variabili e, come fonte di proteine, sono facilmente assimilabili dall’organismo. Tuttavia, gli alimenti provenienti da fonti secondarie sono molto più difficili da digerire e sono meno utili per il metabolismo dell’organismo.

Molte persone si preoccupano di assumere una quantità sufficiente di proteine, ma trascurano altri fattori. La qualità delle proteine è più importante della quantità. I latticini, i legumi, le noci e i semi forniscono al vegetariano un apporto proteico adeguato. Gli elevati fabbisogni proteici tuttora raccomandati dai ministeri governativi si basano su dati vecchi e spesso sono stati scientificamente smentiti in laboratorio. Dovremmo “mangiare per vivere, non vivere per mangiare”, come dice il proverbio. È meglio capire che il motivo per cui si mangia è fornire al nostro essere la forza vitale, o prâna, l’energia vitale della vita. Pertanto, la migliore dieta nutrizionale per uno studente di Yoga è una dieta semplice e naturale a base di cibi freschi (come del resto prevede l’ayurveda).

Tuttavia, la dieta yogica è ancora più selettiva. Preoccupato del sottile effetto che il cibo ha sulla mente e sul corpo astrale, lo yogi evita i cibi altamente stimolanti. Preferisce quelli che calmano la mente e mantengono l’intelletto acuto. Chi prende sul serio il percorso dello Yoga dovrebbe evitare di mangiare carne, pesce, uova, cipolle, aglio, caffè, tè (tranne quello alle erbe), alcol e bevande alcoliche.

Qualsiasi cambiamento nella dieta dovrebbe essere fatto gradualmente. Iniziate a inserire nella vostra dieta quantità crescenti di verdure, semi, noci e cereali, fino a eliminare completamente tutti i prodotti a base di carne. La dieta yogica vi aiuterà a raggiungere un alto livello di salute, un intelletto acuto e la serenità mentale.

Il pensiero positivo e la meditazione

Il pensiero positivo e la meditazione permettono di assumere il controllo sulla mente e di purificare l’intelletto. La natura inferiore viene messa sotto controllo cosciente attraverso la concentrazione mentale e la costanza.

Quando la superficie di un lago è calma, si può vedere il fondo molto chiaramente; ma quando è agitato dalle onde, questo è impossibile. Allo stesso modo, quando la mente è calma, senza pensieri e desideri, si può vedere il “Sé”. Questo si chiama Yoga.

Possiamo controllare l’agitazione mentale concentrando la mente internamente o esternamente. Internamente ci concentriamo sul “Sé” o sulla coscienza dell’ “Io Sono”. Esternamente utilizziamo altri punti di concentrazione.

Quando giochiamo a golf, ad esempio, concentrandoci per mandare la palla in buca, tutti gli altri pensieri rallentano o si placano. Sentiamo di aver giocato una buona partita quando raggiungiamo una concentrazione perfetta. Siamo felici non perché la pallina è entrata, ma perché la mente è rimasta concentrata. In quel momento, tutti i problemi e le preoccupazioni scompaiono. La capacità mentale di concentrarsi è insita in ogni essere umano, non ha nulla di straordinario o misterioso. La meditazione non è qualcosa che deve essere insegnata da un maestro: si ha già la capacità di calmare i propri pensieri. L’unico motivo per cui diventa difficile eseguirlo è quando viene richiesto o imposto, oppure quando i livelli di tensione o stress sono elevati.

L’essere umano ha imparato a concentrare la mente su oggetti esterni. Quando la mente è totalmente concentrata, il tempo passa senza che ce ne accorgiamo, come se non esistesse. Il tempo, lo spazio, la causalità e tutte le esperienze esterne sono creazioni della mente. Tutta la felicità che otteniamo attraverso la mente è temporanea e fugace, di natura limitata. Per raggiungere quello stato di felicità duratura e di pace assoluta, dobbiamo prima imparare a calmare la mente, a concentrarci e ad andare oltre la mente. Portando la concentrazione mentale verso l’interno, verso il nostro Sé, possiamo approfondire l’esperienza della perfetta concentrazione. 

I concetti di tempo sono illusori, perché non hanno permanenza. Il presente, infinitamente piccolo e fugace, non può essere concepito. Il passato e il futuro non esistono nel presente. Viviamo in un’illusione.

Lo stato meditativo trascende tutte queste limitazioni. In esso non esistono né passato né futuro, ma solo la coscienza dell'”Io sono” nell’eterno ORA. Questo è possibile solo quando tutte le modificazioni mentali scompaiono. Lo stato più analogo a questa esperienza potrebbe essere il sonno profondo, in cui non esistono né tempo, né spazio, né cause. Ma la meditazione si differenzia dal sonno profondo perché produce profondi cambiamenti nella psiche.

Rallentando e calmando le oscillazioni mentali, la meditazione porta la pace della mente. A livello fisico, la meditazione aiuta a prolungare il processo anabolico di crescita e riparazione dell’organismo e a ridurre il processo catabolico o di deterioramento. Ciò è dovuto all’innata ricettività delle cellule del corpo.

Ogni cellula del corpo è governata dalla mente istintiva del subconscio. Le cellule hanno una coscienza individuale e collettiva. Quando si riversano nel corpo pensieri e desideri, le cellule si attivano; il corpo obbedisce sempre alle richieste delle cellule. È scientificamente provato che i pensieri positivi agiscono positivamente sulle cellule. Poiché la meditazione porta la mente in uno stato positivo prolungato, ringiovanisce le cellule del corpo e rallenta l’invecchiamento. Così come non si può imparare a dormire, non si può imparare a meditare. 

Pubblicato: 11/17/2023