Tilak e Bindu: il loro significato nella tradizione indiana
Mi ha sempre incuriosita l’usanza indiana di disegnare sulla fronte un punto rosso o di indossare delle piccole decorazioni o gioielli all’altezza del terzo occhio. Grazie alla mia passione per lo Yoga e ai miei numerosi viaggi in India, ho potuto approfondire l’origine di questa particolare usanza.
In India, infatti, è consuetudine per le persone disegnare o indossare il Tilak o Bindu, a prescindere dalla loro estrazione sociale o dalla professione che svolgono, per un motivo ben preciso. Ma, prima di scoprire il significato del punto rosso sul terzo occhio in India, facciamo un passo indietro.
Cos’è il Tilak
Il Tilak, tilaka o tika, è un segno simbolico hindu posto sulla fronte, di natura religiosa e di carattere spirituale. Nell’Induismo, il Tilak rappresenta il simbolo caratteristico di appartenenza a una setta ed è disegnato sulla fronte con i colori bianco, rosso o nero.
Il disegno del Tilak sulla fronte cambia a seconda dell’appartenenza a una tradizione piuttosto che ad un’altra.
Ad esempio, i seguaci di Shiva sono soliti tracciare tre linee orizzontali sulla fronte (Tripundra), invece i seguaci di Vishnu (Vishnuiti) disegnano una V (Urdha-Pundra), i seguaci di Ganesh tracciano una luna crescente sovrastata da un punto rosso in centro sulla fronte e i seguaci della dea Shakti tracciano una o tre linee orizzontali con un punto rosso in centro.
Il Tilak, in genere, è indossato da un bramino, un asceta, un sadhu, un adoratore o più semplicemente un fedele per mostrare a quale tradizione indù appartiene.
A seconda delle usanze, può essere indossato quotidianamente o per particolari cerimonie religiose, prima di partire per un viaggio o dopo aver visitato un tempio.
Secondo la tradizione, l’applicazione del Tilak è un simbolo di onore per la persona ed è per questo che spesso anche visitatori e turisti sono accolti applicando loro sulla fronte il Tilak.
Di quale materiale è composto?
Il Tilak viene creato applicando tre tipi di polvere:
– Cenere (vibhūti)
La cenere simboleggia la distruzione e la purificazione della natura inferiore. Quando qualcosa viene gettato nel fuoco, le impurità vengono bruciate e la trasformeremo nella sua essenza universale di cenere. La realtà fisica è ridotta “da cenere a cenere”.
La mente ritorna dalla coscienza fisica materiale alla coscienza spirituale attraverso il fuoco della saggezza e della meditazione. La cenere è associata al Signore Śiva e rappresenta la purificazione o il purificarsi, la trasformazione da materiale in spirituale attraverso il fuoco della saggezza.
Il vibhūti è applicato in tre linee orizzontali sulla fronte che simboleggiano i tre guṇas (qualità della natura) e che si trasformano nello spirito unificato, simboleggiato dalla cenere.
– Pasta di Sandalo (candana)
La pasta di sandalo è una sostanza preziosa, tradizionalmente apprezzata per le sue proprietà rinfrescanti e il suo profumo dolce, e viene applicata sul āj.ā cakra o “terzo occhio”. Si dice che apra l’occhio dell’intuizione, in modo che la conoscenza possa entrare. La conoscenza che viene risvegliata dalla pratica dello yoga rimane latente in ognuno: la pasta di sandalo aiuta a risvegliare la memoria.
– Kuṅkuma (curcuma)
La curcuma o polvere rossa è il simbolo della Madre Divina, la śakuma, la śakti (potenza) di Dio nell’universo. Niente è possibile senza la grazia della Madre: se abbiamo energia per fare qualcosa, lo dobbiamo alla sua grazia.
La conoscenza, l’umiltà, il coraggio, la memoria sono tutte virtù dovute alla sua grazia. Il kuṅkuma rappresenta, simbolicamente ed energeticamente, la grazia della Madre.
Cos’è il Bindu
La decorazione sulla fronte, nelle donne, viene chiamata bindi, bindiya o Bindu che significa “goccia, punto” e, a differenza del Tilak, ha un’accezione meno spirituale e più decorativa.
Tradizionalmente è un punto di colore rosso applicato al centro della fronte tra le sopracciglia, ma può anche essere costituito da un segno o da un piccolo gioiello. La posizione in cui viene posto il Bindu sta a simboleggiare il terzo occhio, il punto di raccoglimento energetico in cui il manifesto e il non manifesto si incontrano.
In origine le donne indù sposate applicavano al centro della fronte tra le sopracciglia un punto di colore rosso (fatto di pasta di sandalo o curcuma) o un piccolo gioiello come indicazione del loro stato coniugale.
Nell’India di oggi, il Bindu è diventato una decorazione adesiva di diverse forme e colori, da abbinare al colore del vestito, a seconda dell’occasione, indossato anche da donne non coniugate, donne non indù e bambine.
Per la filosofia del Tantra, Bindu è l’origine dell’universo e nella teologia tantrica è associato al punto della nasalizzazione (Anusvara) che simboleggia l’energia potenziale concentrata pronta a manifestarsi.
Guarda questo video di ISKCON Bangalore Temple sul Tilak: